In termini clinici si chiama depressione ad andamento stagionale, ed è data dall’incedere delle stagioni e la modifica che impone nelle nostre abitudini. Ecco nello specifico la depressione invernale: cos’è e alcuni consigli per affrontarla
Depressione invernale: consigli per affrontarla.
La depressione invernale fa parte di una famiglia di patologie legate all’alternanza delle stagioni e alle modifiche che questa impone alle nostre abitudini e al ritmo della nostra quotidianità. Possono quindi rivelarsi preziosi – ora che siamo ancora nel pieno del periodo freddo – alcuni consigli per affrontarla al meglio e per attenuarne le più fastidiose conseguenze.
Non è raro che le persone sviluppino uno stato depressivo quando i giorni si accorciano e le notti si allungano. Questa particolare forma di depressione, denominata “ad andamento stagionale”, presenta dei sintomi parzialmente diversi da quelli della depressione più comune. Entrambe le patologie inducono letargia e/o disturbi del sonno, ma quella ad andamento stagionale può provocare un progressivo aumento del consumo di carboidrati che comporta un notevole aumento di peso.
Tutto questo ricorda il comportamento di alcuni animali che si preparano al letargo facendo il pieno di grassi che li tengano al caldo durante il periodo invernale. In effetti la meccanica alla base non è troppo diversa, l’unico problema è che noi non siamo orsi e andare in letargo non fa parte del nostro consueto modus operandi. Ma allora per quale ragione ci troviamo a soffrire di questo malessere stagionale?
La depressione invernale: alcuni consigli per affrontarla
Le cause possono essere molte e molto diverse tra loro. Si va dalla predisposizione del singolo a sperimentare stati umorali depressivi, al riproporsi della sensazione di perdita di qualcosa di molto importante, fino ad arrivare alla ben più complessa genetica della persona. A prescindere dalle cause che possono influenzare questo particolare tipo di depressione, resta comunque il fatto che con il mutare delle stagioni si assiste anche a un mutamento dell’umore. Cosa fare dunque in questi casi?
I disturbi depressivi ad andamento stagionale rispondono al trattamento con fototerapia, che consiste nell’esposizione delle persone a luce intensa per diverse ore al giorno. La luce funziona da Zeitgeber (letteralmente timer), cioè sincronizza l’orologio biologico al ciclo giorno-notte. Le persone che soffrono di questo malessere sembrano avere bisogno di uno Zeitgeber più forte o, per meglio dire, di essere esposti per più tempo e con maggiore intensità alla luce in modo da regolare al meglio il proprio orologio biologico.
La ricerca ha portato molte prove a sostegno della fototerapia come mezzo per migliorare questo particolare stato depressivo. Parecchi individui si sono sottoposti a sessioni controllate di fototerapia scoprendo che dopo alcune sedute i disturbi del sonno di cui soffrivano, l’inappetenza e il malumore, miglioravano esponenzialmente. Questo dato suggerisce che bisognerebbe prendere in considerazione l’aumento del livello di illuminazione sia a casa sia sul posto di lavoro.
La depressione invernale: alcuni consigli per stare meglio
Tuttavia, si può evitare di gonfiare la bolletta adoperando delle piccole modifiche nelle proprie abitudini. Il problema di questo quadro clinico riguarda il normale funzionamento dell’orologio biologico; occorre quindi dare una ricalibrata alle lancette tramite alcuni espedienti:
- È utile cercare di fare “il pieno di luce” durante la giornata: che ci si trovi a casa o a lavoro, bisogna cercare di esporsi alla luce il più possibile. Non importa se questa luce è artificiale o naturale (anche se la luce naturale è vivamente consigliata), basta garantirsi una corretta e immersiva esposizione.
- Dato che è sempre la luce a farla da padrona, si consiglia di sfruttare il più possibile quella del sole alzandosi e uscendo prima del solito al mattino. Durante la stagione invernale è utile anticipare anche solo di un’ora la sveglia in modo da assicurarsi più luce e regolarizzare al meglio il proprio ritmo sonno-veglia.
- Infine, alcuni studi hanno dimostrato un netto incremento del benessere nelle persone che si sono sottoposte ad attività fisica mattutina. Una passeggiata di un’ora al mattino presto, prima di andare a lavoro e in piena luce naturale, sembra migliorare notevolmente sia l’umore dell’individuo che la sua capacità di regolare il ritmo sonno-veglia e quello fame-sazietà durante la giornata.
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