Il 16 gennaio scorso è stato identificato a calendario come il Blue Monday. Ma sensazioni e caratteristiche che lo contraddistinguono possono essere ricondotte per larga parte all’intero mese di gennaio: blue monday o blue month? Quanta verità c’è e cosa fare?
Gennaio: blue monday o blue month?
Il 16 gennaio scorso si è parlato a lungo del cosiddetto blue monday. Vale a dire quello che – stando a equazioni e calcoli in ogni caso mai riconosciuti sul piano scientifico e tutti derivanti da un’operazione più commerciale che analitica – rappresenta il giorno più triste dell’anno.
Si tratterebbe infatti del giorno in cui risulta in assoluto più difficile tenere a mente i propri obiettivi. Il giorno più distante da nuove festività, nonché da pause dal lavoro definite a calendario. In più, il clima rigido invernale influirebbe sull’umore. Tutto ciò contribuisce a un quadro di elementi che rende la quotidianità difficile.
Gennaio: blue monday o blue month?
Va immediatamente chiarito – prima di ogni altra analisi sulla questione – che il blue monday non ha nessun fondamento scientifico.
Sia le circostanze che hanno portato alla nascita della definizione, sia tutto ciò che si è sviluppato attorno sanno molto più di marketing e pubblicità – talvolta persino di fake news cavalcata a tutta forza – che di curiosità da discutere.
Tuttavia, alcuni dei tratti che hanno portato alla nascita della definizione sono, su un piano temporale, abbastanza chiari e accettabili. Vale a dire che elementi come l’inverno, la lontananza dalle festività e settimane che per molte realtà aziendali possono essere caotiche e piene di attività possono contribuire a un periodo non facile.
Periodo che quindi non andrebbe racchiuso in un solo giorno, piuttosto in un mese. Questo farebbe di gennaio un vero e proprio blue month. Ovviamente si tratta di una semplice boutade, eppure non è negabile che per molti il primo mese dell’anno possa risultare il più difficile, spesso quello più soggetto ad ansie e a sentimenti ingombranti difficili da tenere a bada.
Se per voi si tratta davvero di un blue month, tenete sempre a mente la possibilità di affrontare tutto con l’aiuto di un professionista del settore. E considerate la cosa non solo in un’ottica “curativa”, ma come un modo per maturare e conoscere meglio se stessi, una volta per tutte.