Settembre può spesso diventare sinonimo di nostalgia, più nello specifico nostalgia da rientro: ma cos’è davvero la nostalgia da rientro e come contrastarla?
Nostalgia da rientro: cos’è e come affrontarla.
Sebbene la nostalgia da rientro possa essere interpretata come nient’altro che una fase dell’anno, inevitabile visti i repentini cambi di scenario tra vacanze e ufficio/quotidianità, va subito detto che non dev’essere sottovalutato un drastico calo dell’umore al ritorno dalle vacanze; va infatti affrontato e superato con gesti, azioni e comportamenti precisi, che partano innanzitutto da una comprensione del fenomeno. Ecco allora la nostalgia da rientro: cos’è e come affrontarla.
La nostalgia da rientro: cos’è
Il “dolore del ritorno” – o nostalgia – spesso si affaccia in occasione delle vacanze, proprio come lo stress da rientro. Queste possono stimolare nostalgia quando terminano e si torna alle fatiche del lavoro e alla routine di tutti i giorni. Ciò avviene perché andare in ferie diventa un ricettacolo di belle ed emozionanti esperienze, destinate però a interrompersi inesorabilmente.
Vi ritorneremo con la memoria nei giorni seguenti, magari con la complicità di una considerevole raccolta di fotografie o di qualche brano musicale per noi significativo; ciò nonostante, sono ormai andate perdute. Quello di cui stiamo parlando è un sentimento che si genera piuttosto velocemente e a partire da eventi recenti ma non per questo poco influente.
Soprattutto se ciò a cui “torniamo” non ha caratteristiche emozionali equivalenti a ciò che abbiamo vissuto costringendoci a barattare l’ebrezza di immaginarci in una prospettiva esotica e ideale per scenari molto meno allettanti.
Nostalgia da rientro: cos’è. Il male del confronto
In casi diversi, le vacanze possono generare o accentuare nostalgia quando rappresentano l’occasione per tornare davvero, cioè quando utilizziamo le ferie per riconnetterci con dei luoghi e/o delle persone cui siamo o eravamo profondamente legati.
Durante le vacanze si valorizza di più la “casa” sia quella fisica (il luogo a cui facciamo ritorno e sentiamo davvero nostro) che quella psichica (l’insieme di pensieri, emozioni, sensazioni e persone che ci rendono familiare qualcosa). In questa accezione la nostalgia è un sentimento che può assumere molte sfumature, perché si sviluppa attraverso il confronto tra quello che siamo diventati, le scelte che abbiamo fatto e i percorsi che abbiamo interrotto.
Nostalgia da rientro: cos’è. Quella felicità “ingombrante”
Esattamente come gli anniversari e altri punti di riferimento temporali, le vacanze ricordano tempi speciali e ci aiutano a tenere traccia di ciò che è cambiato e di ciò che è rimasto uguale nella nostra vita e in noi stessi.
Quando ci facciamo prendere dalla nostalgia, ci collochiamo in uno spazio mentale in cui la memoria episodica (quello che si è fatto) si mescola con la vita di tutti i giorni e la influenza. Questo comporta che le definizioni di routine e responsabilità abbiano un confine sottile e spesso vengano del tutto accantonate in favore di un’immagine molto più allettante di noi stessi.
L’esempio più concreto è il collega di lavoro che, una volta tornato dai Caraibi, continua a vestire con camicie hawaiane, a farsi la lampada per mantenere l’abbronzatura e a portarsi frutti tropicali per pranzo. Possiamo dire che l’intensità della nostalgia, in questi casi, assomiglia al finale delle favole, in cui la promessa di contentezza e felicità è accennata ma non ha l’obbligo di confrontarsi con le noie e i pesi del quotidiano.
Nostalgia da rientro: cos’è. Contrastare il fastidioso andamento umorale
Concedersi un weekend di relax, finché il tempo lo consente, e dedicare il fine settimana a gite fuori porta e alla famiglia può essere molto d’aiuto. In questo modo la mente si sente come se le vacanze non fossero ancora finite e riesce a ricaricarsi più facilmente per iniziare al meglio la nuova settimana.
Anche mantenere gli hobby che si sono sviluppati in vacanza può essere d’aiuto. Se durante le ferie estive abbiamo coltivato dei piacevoli hobby non abbandoniamoli del tutto ma proviamo a praticarli durante il tempo libero dal lavoro: dedicarsi quando è possibile ad un’attività rilassante e gratificante ci aiuterà a conservare un po’ della magica atmosfera propria delle vacanze.
Infine, è raccomandabile cercare di rimanere in contatto con la natura (passeggiate nel bosco, piccole evasioni in campagna), in quanto aumenta la vitalità, stimola la creatività e l’autostima, diminuisce l’ansia e la ruminazione del pensiero. Riconnettersi con qualcosa di più istintivo migliora il tono dell’umore e le capacità di memoria portando importanti risultati sul benessere fisico.