La sviluppiamo nella prima infanzia per non smettere praticamente mai di farne uso: basterebbe questa annotazione a decretare l’importanza della fantasia. Eppure, in alcuni casi può avere funzioni anche estremamente negative e scoraggianti. Ecco quindi un’analisi utile e approfondita sulla fantasia, e sul ruolo che può assumere all’interno del nostro vissuto
“La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto.”
(Albert Einstein)
L’importanza della fantasia è innegabile. Basterebbe solo ragionare sulla sua costante presenza nella nostra vita per comprenderne il ruolo chiave. Eppure, è raro per un individuo trovare a chiedersi cosa sia davvero la fantasia, e soprattutto come inserirla all’interno del nostro vissuto quotidiano, come combinarla con la realtà e come fare in modo che la sua portata non si riveli dannosa.
Partendo da una definizione di settore, Laplanche e Pontails nel 1993 etichettarono la fantasia come “una scena immaginaria nella quale il soggetto è protagonista, che rappresenta il realizzarsi di un desiderio, in ultima analisi, inconscio”.
Scena immaginaria che ha però conseguenze niente affatto irrilevanti sulla quotidianità dell’individuo; molto spesso infatti si sottostima il ruolo che la fantasia riveste nella vita psichica, eppure può dire molto di ognuno di noi.
Sogni ad occhi aperti: l’importanza della fantasia
Comunemente si pensa che rifugiarsi eccessivamente nei cosiddetti “sogni a occhi aperti” sia un atteggiamento superficiale, da biasimare. Una persona “sempre con la testa tra le nuvole” non ha senso pratico e “non concluderà mai niente”.
Ma chi blocca ogni accesso consapevole alle proprie fantasie quotidiane rischia di non riuscire a vedere uno schema nelle situazioni tipiche con le quali si scontra. Di conseguenza, non acquisirà modalità nuove, alternative e creative per fronteggiare gli eventi, in un circolo vizioso che potrebbe condurre a sofferenza, sensi di colpa e un forte senso di negatività.
L’importanza della fantasia anche nella vita pratica
Spesso gli individui tendono a considerare molto affascinanti i loro sogni, ricercandone continue interpretazioni, provando a comprendere i loro possibili desideri inconsci, ma non pensano o trascurano le loro fantasie coscienti. Queste ultime però hanno effetti che si riverberano nelle scelte di vita, nelle relazioni significative, nel modo di affrontare il mondo di ognuno di noi.
Ma cerchiamo di entrare più nello specifico e di capire perché le fantasie coscienti sono così importanti. A un primo livello, la fantasia ha una funzione emotiva: può servire a compensare un bisogno che non possiamo soddisfare, o a non preoccuparsi di un problema. Desideri diversi e diverse personalità necessitano di differenti fantasie.
Le fantasie possono essere piacevoli, come quando immaginiamo di risolvere un conflitto, avere una promozione, ottenere un successo. Sollevano l’autostima e ci fanno quindi sentire meglio.
Possono essere anche negative, come quando ci si prefigura scenari o eventi terrificanti (per esempio, un incidente d’auto).
In quest’ultimo caso, possono servire a non trovarsi impreparati di fronte al “peggio”. Ma se troppo frequenti rischiano di portarci a ridurre le attività quotidiane, come accade per chi è schiavo delle proprie ansie o fobie e si preclude così una moltitudine di esperienze.
Ci sono poi delle particolari fantasie, nate nell’infanzia, che vertono su un tema che diventa fondamentale per l’individuo nel corso di tutta la sua vita. Chi da piccolo sognava di fare l’eroe di un mondo fantastico, per esempio, da grande potrà studiare per diventare medico, o pompiere, pur senza rendersi conto che non sta facendo altro che “realizzare il suo sogno” di bambino, adattato però alla realtà circostante.
La fantasia proiettata al futuro
Molte fantasie sono invece rivolte al futuro. Può accadere, ad esempio, che le persone si mettano a immaginare cosa vorrebbero da una relazione di fantasia, invece di cercare un reale oggetto d’amore, finendo per innamorarsi follemente di qualcuno che non è reale, magari perché non pronte a mettersi in gioco davvero.
In seguito, quell’immagine ideale influenzerà una relazione reale, e potrà essere difficile riuscire a capire il perché si passi da una relazione insoddisfacente all’altra e perché tutte abbiano in comune lo stesso identico andamento (“all’inizio sembrano tutti l’uomo perfetto, e poi ti tradiscono”; “non capisco perché mi ritrovo attratta sempre da uomini sposati, e ogni volta credo che lasceranno la moglie per me, ma non accade mai…”) .
Altre volte ancora è per l’immagine ideale che restiamo in una relazione molto più a lungo di quello che sarebbe stato necessario. Questo per poi guardarci indietro e renderci conto di aver perso molto tempo con una persona che ora ci sembra un’estranea, senza comprendere il perché del nostro comportamento.
Ecco perché bisognerebbe permettersi, ogni tanto, di fantasticare. Le fantasie non sono qualcosa per le quali incolparci, non sono elementi estranei a noi, o contenuti dalla mente da scacciare perché poco importanti.
Al contrario, fanno parte di noi, ci guidano, possono informarci non solo su chi siamo, ma anche su cosa vogliamo, e in molti casi possono aiutare a prepararci ad ottenerlo.
Lasciamo che la nostra mente vaghi, ogni tanto. Il risultato potrebbe sorprenderci.